Mi dirai “ma perchè questo qui si è tanto accanito contro i trust”?
Ebbene, ti dico subito che non ho nulla contro la costituzione di un trust fatto nel rispetto della legge, ma sono totalmente contrario a tutti coloro che vanno in giro a proporre di costituire trust per la risoluzione di problemi finanziari.
Questi soggetti hanno sempre le orecchie dritte come antenne alte quanto enormi ricevitori e hanno la capacità di captare ogni tuo lamento, ogni tuo sussurro che parla dei tuoi problemi finanziari.
E così la tua già grave situazione di indebitamento rischia di trasformarsi nell’apoteosi di un disastro finanziario senza precedenti per te e per la tua famiglia.
La sentenza del Tribunale di Reggio Emilia
A dirlo non è solamente il vostro “Commercialista di famiglia” ma il Tribunale di Reggio Emilia che ha emesso l’11 marzo 2015 un decreto per l’omologazione (ovviamente negata) di un accordo di composizione della crisi da sovraindebitamento, che dice testualmente
“Costituisce atto in frode ai creditori, ostativo alla composizione della crisi da sovraindebitamento, ai sensi dell’articolo 10, comma 3°, della Legge 27/1/2012, n. 3, il trust istituito dal debitore successivamente al manifestarsi della situazione di squilibrio patrimoniale e, inoltre, con modalità e clausole tali da far presumere l’intento del disponente di mantenere il controllo sui beni sottraendoli alla garanzia patrimoniale.” (l’articolo lo trovate su http://www.altalex.com/documents/news/2015/03/26/trust-illegittimo-se-successivo-a-situazione-di-squilibrio-patrimoniale).
Andiamo adesso ad approfondire i 5 motivi che hanno reso il trust illegittimo perchè “caratterizzato da intenti elusivi” ai sensi dell’art. 2740 del codice civile e che hanno indotto il giudice ad esprimersi negativamente riguardo al decreto di omologazione che avrebbe risolto per sempre tutti i problemi finanziari del soggetto in questione.
1. Il momento della costituzione
Purtroppo per lui chi gli ha consigliato di fare il trust ha solo peggiorato i suoi già gravi problemi finanziari visto che si trovava in uno stato di insolvenza data dall’evidente sproporzione fra i debiti ed il suo patrimonio immediatamente liquidabile.
2. Le finalità del trust
Le finalità di un trust si possono paragonare all’oggetto sociale di una società di capitali.
Il giudice del Tribunale di Reggio Emilia le ha considerate totalmente fantasiose ma anche irrealizzabili.
Il presupposto di partenza era sicuramente meritevole di tutela visto che l’obiettivo primario per cui veniva costituito il trust era quello di garantire l’attuale tenore di vita del disponente.
E quindi la possibilità di fare amministrare i suoi beni nell’esclusivo interesse dei suoi figli.
Peccato però che al momento della costituzione e anche per molto tempo dopo il disponente non abbia mai avuto figli. Anzi non risulta nemmeno sposato…e no! Nemmeno fidanzato o convivente!
3. Il trustee
Se hai letto il mio ultimo post (http://studioguzzetta.com/debiti-e-trust/) saprai bene che il trustee non è altri che colui che amministra i beni che sono stati conferiti nel trust dal disponente.
E sempre dal mio ultimo articolo sai pure che stai violando le norme sulla legge antiriciclaggio se hai designato “la figura di un trustee che si presenta palesemente inadeguato allo svolgimento dell’attività prevista nel trust“.
In questo caso non sapremo mai se la persona fosse inadeguata ma il fatto che si trattasse del fratello del disponente non depone certamente a suo favore.
4. L’atto istitutivo di trust
La data di costituzione del trust coincide con quella del conferimento dei beni in trust. E questo poteva essere un punto a suo favore.
Purtroppo però come forma dell’atto si è scelta quella della scrittura privata autenticata dal notaio. I notai sono soliti ricorrere a queste forme di stipula quando nutrono dei seri dubbi sulla validità o efficacia di determinati atti.
5. I poteri di gestione
E infine i poteri di gestione dati al trustee (ossia al fratello) erano talmente limitati da permettere al disponente un’ampio condizionamento sulle scelte del trustee.
Quindi come vedi ricorrere a soluzioni fantasiose per risolvere i tuoi problemi finanziari non fa altro che aggravare la tua situazione.
La crisi da sovraindebitamento non è un’ostacolo insormontabile se si ricorre alle giuste soluzioni.
La specializzazione è un requisito indispensabile del professionista che dovrà tutelare te e la tua famiglia accompagnandoti mano nella mano in questo percorso lungo e tortuoso ma che ti condurrà fuori dal tunnel dei tuoi problemi finanziari.
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